Tecniche e metodologie
Benvenuto nel settore Tecniche e metodologie della Guida alla Fotografia Astronomica.
Astrofotografia con treppiede
La più semplice tecnica astrofotografica è quella della semplice foto con treppiede fotografico. Questo mezzo ha il pregio della semplicità ma anche il problema di non consentire l'inseguimento del cielo, causandone il "mosso" su esposizione lunghe.
Tipiche di questa tecnica sono le foto cosiddette strisciate, ottenute riprendendo una porzione di cielo per un tempo prolungato nelle quali si visualizza lo spostamento apparente delle stelle sotto forma di archi. Questa tecnica oltre a visualizzare il moto degli astri permette di individuare le meteore. Esse infatti appariranno come una traccia diversa da tutte le altre.
Sempre con il treppiede, utilizzando pellicole molto sensibili, oppure tramite una reflex digitale opportunamente regolata, è possibile catturare le principali stelle e le costellazioni, mantenendo il tempo di esposizione basso. In questo modo il moto apparente del cielo non presenta ancora l'effetto "mosso", pertanto è possibile ottenere ottime fotografie.
Tipiche di questa tecnica sono le foto cosiddette strisciate, ottenute riprendendo una porzione di cielo per un tempo prolungato nelle quali si visualizza lo spostamento apparente delle stelle sotto forma di archi. Questa tecnica oltre a visualizzare il moto degli astri permette di individuare le meteore. Esse infatti appariranno come una traccia diversa da tutte le altre.
Sempre con il treppiede, utilizzando pellicole molto sensibili, oppure tramite una reflex digitale opportunamente regolata, è possibile catturare le principali stelle e le costellazioni, mantenendo il tempo di esposizione basso. In questo modo il moto apparente del cielo non presenta ancora l'effetto "mosso", pertanto è possibile ottenere ottime fotografie.
Astrofotografia con inseguimento
La tecnica più complessa, nonché più dispendiosa, è quella che sfrutta l'inseguimento dell'oggetto in moto contrario a quello apparente del cielo. Si utilizza pertanto una montatura equatoriale motorizzata, che permette di prolungare relativamente i tempi di esposizione; se si dispone di una strumentazione di fascia economica, per effettuare pose superiori ad un paio di minuti, è infatti necessario un sistema di autoguida. Tuttavia esistono dispositivi robotizzati in grado di gestire autonomamente esposizioni superiori ai dieci minuti.
L'astrofotografia diverge a sua volta in due sotto-tecniche.
Astrofotografia in parallelo
Con questa tecnica il corpo macchina viene fissato al telescopio mediante un adattatore. La macchina fotografica sfrutta un proprio obiettivo con cui inquadra la porzione di cielo preferita. Strettamente connesso all'obiettivo e all'ingrandimento prodotto, si avrà quindi una crescente esigenza di precisione per ottenere immagini stellari puntiformi. In questo modo è possibile fotografare qualsiasi oggetto: dalla Luna, al profondo cielo. Grazie all'elasticità degli obiettivi fotografici, si predilige utilizzare questo metodo per la fotografia di campi larghi: soprattutto per le nebulose diffuse e per stralci di Via Lattea.
L'astrofotografia diverge a sua volta in due sotto-tecniche.
Astrofotografia in parallelo
Con questa tecnica il corpo macchina viene fissato al telescopio mediante un adattatore. La macchina fotografica sfrutta un proprio obiettivo con cui inquadra la porzione di cielo preferita. Strettamente connesso all'obiettivo e all'ingrandimento prodotto, si avrà quindi una crescente esigenza di precisione per ottenere immagini stellari puntiformi. In questo modo è possibile fotografare qualsiasi oggetto: dalla Luna, al profondo cielo. Grazie all'elasticità degli obiettivi fotografici, si predilige utilizzare questo metodo per la fotografia di campi larghi: soprattutto per le nebulose diffuse e per stralci di Via Lattea.
Astrofotografia a fuoco diretto
In questo caso la fotografia è ottenuta smontando l'obiettivo dal corpo macchina ed adattandolo direttamente al fuoco del telescopio, utilizzando il tubo ottico come se fosse un qualsiasi obiettivo fotografico. Il vantaggio di questa tecnica è quello di poter sfruttare l'intero diametro dello strumento a disposizione: questo porta ad una maggiore nitidezza e risoluzione dei dettagli, non raggiungibile con i normali obiettivi fotografici. In questo modo è possibile fotografare gli oggetti che hanno dimensione angolare davvero piccola anche per i teleobiettivi fotografici. Tra questi si annoverano i pianeti stessi, le nebulose planetarie, e gli oggetti ultra-deep (galassie molto lontane e ammassi galattici). |